Tra nobili e vescovi

È il 1041 quando gli ingranaggi del tempo si mettono in moto: Enrico III concede il Monte Acuto al Vescovo di Asti. Il Sovrano però non vide mai il Castello finito; solo nel 1152 Guido Biandrate ne terminò la costruzione e ne rivendicò la proprietà. Nel 1299 il Castello, con il suo antico nome di Mons Acutus Rotarium, fu venduto ai Roero per una cifra allora astronomica: 48.000 Fiorini.

Di secolo in secolo

Visitando il Castello, le epoche di cui è stato silenzioso testimone si uniscono e si compenetrano. Il primo spazio che vediamo è il giardino interno, in cui il capitello con raffigurato lo stemma del Casato dei Roero non lascia dubbi sulla sua datazione: siamo nel 1300, all’inizio del regno dei Roero.

Gli interni ci catapultano nel tardo 1500, con i loro affreschi raffiguranti Il mito di Dedalo e Icaro, Il Mito di Fetonte, il Mito delle ore, le Allegorie del Giorno e della Notte.

Andiamo nel salotto: la Vergine libera Bonifacio Roero, fatto prigioniero nelle Crociate. Proprio lì di fianco, una piccola chiesetta consacrata riporta a un’epoca in cui umano e divino viaggiavano insieme.

Nella biblioteca, l’antico sapere è custodito. Antiche ricette con la selvaggina, decotti d’erbe dalle proprietà miracolose, raffinate esposizioni filosofiche trascritte da pazienti mani di altri secoli: la storia riposa nella storia.

Un tesoro nascosto

Alcuni anni fa’, il bibliotecario del barone Winterman, riordinando dei libri, notò che la copertina superiore della rilegatura di un volume era il doppio della parte inferiore. Decise allora di tagliare la pelle per svelare il mistero e dal nascondiglio ne uscì un foglio di pergamena su cui erano annotati segni incomprensibili.

Traducendo quel linguaggio arcano, scoprì che un gruppo di Spagnoli, in fuga dal Monferrato, nascosero su una collina, tra quattro querce e una torre, un tesoro. Il Barone di Winterman iniziò le ricerche e trovò il Castello di Monteu; dovette però interrompere presto gli scavi per ragioni economiche. La Leggenda narra che il Tesoro degli Spagnoli sia ancora sepolto da qualche parte, sotto le fondamenta del Castello, in attesa di essere trovato.

Una storia viva

Le leggende si mescolano alla realtà, la quiete dell’oggi si unisce ai clamori di ieri: rumori di spade, urla di soldati, storie di intrighi, passioni e tormenti. Anni di fasti, di nobili e di giochi di palazzo, serate di gala e giornate di assedi, che sembrano non essere mai passati e ancora respirano dalle mura antiche di secoli: un patrimonio troppo grande per essere tenuto nascosto.

Da qui, nel 2012, l’idea: rilevare il castello e riaprirlo alle visite. Oggi la cooperativa Bel Monteu organizza visite guidate, mostre, giornate aperte; apre il Castello agli abitanti di Monteu e ai turisti, affascinati da una storia infinita. Per celebrare l’acquisizione, una linea di prodotti dedicati agli affreschi di questo luogo magico: Il Monte Acuto” una grappa di Nebbiolo, Barbera e Arneis invecchiata in piccole botti; e Il Mito delle Ore” il distillato d’uva.

Monte Acuto, l’antico nome di Monteu Roero. Un villaggio fortificato, sulla cima di un’alta collina scoscesa, che circonda una fortezza inespugnabile. Il Castello di Monteu Roero.